1 Settembre 2022
Segnalazioni numerose, ma tutte inascoltate: i pescatori di Multedo chiedono risposte

La denuncia di Coldiretti Impresa Pesca Liguria: “Pericoli concreti e quotidiani, la situazione non è più sostenibile”

“Dopo anni di segnalazioni inascoltate – incalza Daniela Borriello, Responsabile di Coldiretti Impresa Pesca Liguria – la situazione è arrivata a un livello davvero insostenibile. È necessario trovare delle soluzioni prima che succeda qualcosa di grave, perché oltre agli ammanchi economici, già di per sé ingenti, i pescatori vivono quotidianamente situazioni di concreto pericolo per la propria salute e la propria incolumità personale e lavorativa. L’assoluto silenzio mostrato dalle istituzioni a fronte delle continue denunce da parte dei pescatori della zona è inaccettabile”.

Il contesto

La situazione, divenuta ormai purtroppo annosa, è quella che riguarda i pescatori oggi presenti alla Piccola di Multedo, a Genova. In origine questi sono sempre stati in Via Cibrario, a Sestri Ponente, ma dal 1984, a seguito della realizzazione della Marina di Sestri, le autorità hanno temporaneamente spostato la loro ubicazione a Multedo, sulla base di un accordo stipulato con l’Autorità Portuale. Tale accordo, infatti, prevedeva una successiva e definitiva ricollocazione delle loro attività in altro luogo. A partire da quella data, i pescatori sono sempre rimasti nella zona della Piccola, mantenendo le proprie attività in condizioni comunque precarie. Questo, almeno, fino al 2018, quando, con il Decreto Genova (Dl 2018/109), hanno avuto inizio i lavori per il ribaltamento della Fincantieri, che ne hanno a loro volta reso necessaria la ricollocazione.

Dopo anni di ricerche, finalmente le autorità hanno individuato l’area limitrofa all’isola ecologica presente a Prà e, successivamente, preparato il progetto per lo spostamento, la cui fine era prevista nel 2021. Nel 2020, intanto, sono iniziati i lavori di Fincantieri, ma di quelli relativi all’area destinata ai pescatori non si è, ad oggi, ancora saputo nulla: benché si parli di fine 2023, di certezze, purtroppo, ce ne sono ben poche. “Lì dove sono ora – continua Borriello – i pescatori si ritrovano letteralmente schiacciati dalle attività del cantiere, che sono pericolose sia per l’incolumità delle imbarcazioni che, soprattutto, per la salute pubblica”.

Anni di segnalazioni inascoltate

“I pescatori – spiegano la Responsabile di Coldiretti Impresa Pesca Liguria, il Presidente di Coldiretti Genova, Luca Dalpian, e il Direttore di Coldiretti Genova, Paolo Campocci – hanno segnalato a più riprese la situazione e i numerosi episodi in cui si sono trovati coinvolti. Strutture pericolanti, operai che lavorano e spostano materiali probabilmente pericolosi all’interno del cantiere di Fincantieri bardati con tute di protezione senza che ai pescatori venga, invece, neppure segnalato se accanto a loro si stiano trattando sostanze nocive o in qualche modo contaminanti per loro e per il pescato, polveri di cantiere, non di rado sollevate dal vento, della dubbia natura... E non solo".

Le imbarcazioni, infatti, sono attraccate alla foce di due rivi e una fogna canalizzate, "ma non sussistono purtroppo tutele per nessuno in caso di alluvione. Ogni giorno il lavoro e la salute dei pescatori vengono messi a rischio dal cantiere. Oltre al limbo in cui ancora latitano le notizie relative ai tempi di realizzazione e spostamento delle attività nell’area di Prà presa in concessione dal Comune, la quale eviterebbe loro sia i pericoli quotidiani che si ritrovano a fronteggiare che il regolare pagamento ad Autorità Portuale delle concessioni per il posto dove sono”.

La denuncia di Coldiretti Impresa Pesca Liguria

Oggi siamo qui per denunciare – conclude Borriello – sia il mancato ascolto perpetrato negli anni da parte delle istituzioni che i numerosi pericoli per la salute e la sicurezza dei pescatori coinvolti e delle loro attrezzature. Tutte le segnalazioni fatte finora dai pescatori alle autorità e agli enti competenti, in primis Autorità Portuale, regolarmente inviate via email e corredate di prove video e fotografiche, non hanno ricevuto alcuna risposta". Domani, però, dopo numerosi solleciti, avrà luogo una tanto attesa riunione del P.R.I.S. (Programmi Regionali di Intervento Strategico).

"In quella sede, ci auguriamo che il comitato vada almeno incontro alle richieste di indennizzi mosse negli anni dai pescatori, per coprire quantomeno la diminuzione del fatturato, i danni subiti e il mancato potenziale sviluppo delle attività causate dal cantiere. In caso di risposte negative, ci si dovrà attivare diversamente. Il grido di allarme dei lavoratori c’è ed è concreto: arrivati a questo punto servono quantomeno delle garanzie per dar loro fiducia nel futuro che li aspetta. E che, si spera, sia migliore del passato e di questo presente”.