Dopo un’estate torrida e un lungo periodo di estrema siccità, con l’autunno andiamo incontro a una stagione delle piogge che, oggi più che mai, suscita non poco timore. “Quest’anno – spiegano Luca Dalpian e Paolo Campocci, Presidente e Direttore di Coldiretti Genova – il passaggio dall’aridità dei mesi passati al rischio alluvionale potrebbe amplificare i problemi: proprio per questo, risulta oltremodo necessario portare quanto prima a complimento la pulizia degli alvei di fiumi e torrenti della zona, velocizzando il più possibile le operazioni per arrivare preparati e pronti al momento in cui l’intensità delle precipitazioni inizierà ad aumentare”.
Il consumo di suolo in provincia di Genova
Nel 2021 in provincia di Genova il consumo di suolo interessava oltre 14mila ettari, con un incremento del 7,7% rispetto all’anno precedente.
Come è ormai noto, la stessa riduzione del suolo coltivato aumenta il rischio idrogeologico. In questo scenario, oltre alla messa in atto di provvedimenti di salvaguardia del suolo e disposizioni che contrastino gli esiti del cambiamento climatico – benché, in questo secondo caso, non vi siano purtroppo soluzioni risolutive applicabili localmente – è possibile costruire buoni esempi anche a livello locale: si tratta dei cosiddetti servizi ecosistemici messi in atto dagli agricoltori: in Liguria ne sono un classico esempio i muretti a secco e i consorzi di bonifica. “Mettere in atto operazioni di bonifica degli alvei fluviali e torrentizi – continuano Dalpian e Campocci – vuol dire agire non solo per ottimizzare l’irrigazione dei campi coltivati, ma dare vita a opere di pulizia che rientrano nell’interesse generale dei territori e che, in quanto tali, andrebbero maggiormente valorizzate.
La Liguria è tradizionalmente un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico e, in maniera particolare nel genovesato, le alluvioni in questo periodo dell’anno sono purtroppo molto frequenti. In virtù di ciò, come Coldiretti ci rendiamo disponibili a collaborare insieme ai Comuni per intercettare le aziende agricole multifunzionali che, per propria natura, si possono occupare della pulizia degli alvei, di cui ci preme tutelare la condizione e lo stato di salute. “Prevenire – concludono – è meglio che curare. La vegetazione negli alvei di fiumi e torrenti preoccupa sempre, soprattutto a causa del cosiddetto effetto diga che rischia di formarsi con i ponti. Adesso più che mai è fondamentale