Nubi temporalesche, grandine e temperature in netto calo nel giro di poche ore, con danni anche alle colture in numerose località dal ponente genovese al Tigullio. Principale problema è stata la grandine, che ha imbiancato in poco tempo le strade e si è manifestata con fenomeni che l’Arpal ha definito “cumulate orarie massime di 36 millimetri a Genova Pegli e 30.2 al Santuario Monte Gazzo (intensità forte), con temperature in calo da 14.3 gradi a 6.5”.
“Le colture più colpite sono state frutta, fave, zucchine e orticole tipiche del 25 aprile – spiegano Luca Dalpian e Paolo Campocci, Presidente e Direttore di Coldiretti Genova – con i problemi principali nell’area di Pegli e Multedo, Borzoli, la Valbisagno, Bogliasco e il Tigullio, soprattutto nell’area compresa tra Santa Margherita Ligure, Rapallo e l’entroterra di Chiavari, da Caperana a Carasco passando per l’area di Ne, fino ad arrivare in queste ore anche alla Val Fontanabuona”. Per la conta effettiva dei danni, però, “dovremo aspettare i prossimi giorni – concludono Dalpian e Campocci – ma, soprattutto a causa del forte sbalzo termico legato al repentino calo delle temperature che ha interessato l’intera regione, non possiamo escludere la successiva insorgenza di problemi indiretti alle colture, germogli in primis, che rischiano di indebolire ulteriormente un’agricoltura già vessata a causa della siccità e della situazione economica contingente”.