Promozione e sviluppo dell’agricoltura sociale. E’ il focus del progetto “I buoni frutti dell’agricoltura sociale”, relativo alla misura 16.9 del PSR, presentato il 14 giugno 2022 presso la Basilica dei Fieschi, a San Salvatore di Cogorno. E’ quanto rende noto Coldiretti Genova, capofila, che collabora con Il Villaggio del Ragazzo, il Biodistretto Val di Vara, l’Asl 4, e i Comuni di Varese Ligure, Maissana, Ne, Lavagna, Cogorno e Sestri Levante. La progettualità coinvolge 11 aziende agricole e prevede l’organizzazione di un tirocinio, fino a 4 mesi, per coloro che hanno diverse tipologie di problemi ed al termine possono essere anche previsti contratti d’assunzione.
“Il progetto I Buoni Frutti dell’Agricoltura – afferma Giovanna Tiscornia, Amministratore Delegato Villaggio del Ragazzo - si inserisce in un discorso più ampio, legato appunto all’agricoltura e alle sue potenzialità in ambito sociale, che, come Villaggio del Ragazzo, stiamo portando avanti per sviluppare nuove opportunità formative e di occupazione a servizio della comunità. Come ci dimostrano ogni giorno i ragazzi del progetto “Reagire” (progetto finanziato per la realizzazione di interventi integrati per favorire l’inserimento socio lavorativo di soggetti a rischio di emarginazione sociale) e, come lo faranno quelli di AS Frutti una volta avviate le attività, l’agricoltura è per sua “natura” un mondo inclusivo, stimolante ed innovativo che può rappresentare occasione di inserimento lavorativo per le persone che più faticano a trovare un impiego oppure occasione di socializzazione nella formula dei laboratori protetti per persone fragili. Siamo soddisfatti del lavoro di pianificazione messo in piedi in questi mesi e di far parte di un grande partenariato che lega tutte le realtà (tra cui ASL, Comuni, aziende agricole) in una rete in grado di fornire, anche oltre il termine di progetto, servizi a sostegno del welfare territoriale.”
“Un progetto che abbiamo sposato fin da subito nella convinzione che l’agricoltura sociale va proprio a fornire risposte ed alternative concrete dove le Istituzioni non arrivano, mettendo a disposizione servizi per i soggetti svantaggiati -affermano Luca Dalpian, Presidente Coldiretti Genova, e Paolo Campocci, Direttore Provinciale -. A causa della pandemia e degli sconvolgimenti portati dalla guerra e dalle difficoltà economiche del Paese, stanno emergendo sempre di più nuovi bisogni e nuove fragilità. Nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona. Agricoltura sociale, infatti, vuol dire parlare di produzioni e di economia creando valore economico da ridistribuire in valore sociale”.