Coldiretti, quello dello Champagne di Portofino è Italian Sounding
“Una bottiglia di Champagne sulla cui etichetta è menzionato quattro volte il riferimento geografico <Portofino> per promuovere e commercializzare un prodotto che in realtà non è Made in Italy, a nostro avviso, è un triste caso di Italian Sounding”. Interviene così Coldiretti Genova a seguito dell’interrogazione parlamentare a firma dell’On. Lorenzo Viviani e del successivo commento da parte della Jamin SRL.
La stessa normativa in materia (T.U. Vino 238/16), prosegue Coldiretti, salvo che il fatto costituisca reato, punisce con una sanzione amministrativa chiunque nella designazione dei vini evochi una denominazione protetta, anche se l'origine vera del prodotto è indicata.
È come se una bottiglia di Chianti Classico DOCG, per il solo fatto di essere stata affinata in una cantina del Comune di Barolo (pratica peraltro vietata da numerosi disciplinari che, invece, restringono la possibilità di svolgere tutte le attività di produzione alla sola zona di origine delle uve, proprio nell’ottica di tutelare l’origine), riporti in etichetta il riferimento geografico a Barolo, anch’essa denominazione d’origine protetta. E poi sarebbe interessante approfondire come il Pinot Noir arrivi in Italia con (o senza) un’etichetta che riporta la denominazione Champagne, mancante la specifica della AOC (l’equivalente italiana della DOC), venga affinato a 52 metri sott’acqua nell’Area Marina Protetta del Tigullio e ne esca con il “marchio” Portofino.
“A nostro avviso – commentano il Vice Presidente e il Direttore di Coldiretti Genova Luca Dalpian e Francesco Goffredo – tale pratica parrebbe lesiva nei confronti dei produttori della DOC PORTOFINO che coltivano le viti in un territorio unico e trasformano le uve in vino secondo tradizioni locali millenarie. Ma ciò parrebbe oltremodo ingannevole nei confronti dei consumatori, certo disorientati da tali indicazioni. La contraffazione alimentare e l’italian sounding – proseguono – rubano al nostro agroalimentare nazionale 60 miliardi di euro l’anno. Ormai da anni, la nostra è una vera e propria battaglia in difesa del vero Made in Italy, con la valorizzazione delle imprese agricole italiane che offrono un prodotto unico, d’eccellenza, che va difeso e distinto dai ‘falsi’, a partire dall’obbligo di origine in etichetta per tutti i prodotti agroalimentari.”
Nell’ultima campagna, in provincia di Genova, sono stati prodotti oltre 400mila litri di vino, il 78% dei quali a marchio Golfo del Tigullio Portofino o Portofino DOC, Val Polcevera DOC e Colline del Genovesato IGT. Le cantine che trasformano le uve e/o che imbottigliano il vino sono una dozzina.