Il vino nostrano è il prodotto maggiormente presente sulle tavole straniere: ben 4 bottiglie su 10 all’estero sono italiane
Le esportazioni per il settore vitivinicolo italiano crescono del +10% (pari a 7,9 miliardi di euro) – con un +3% registrato anche dalla nostra bella Liguria – conquistando ufficialmente un record storico per il vino made in Italy, che in questo modo si configura come la prima voce dell’export agroalimentare nazionale nel 2022.
Questo quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat diffusi in occasione dell’apertura di Vinitaly, celeberrimo Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona da domenica 2 a mercoledì 5 aprile.
L'export italiano
“A fare da traino alle esportazioni italiane – spiega la Coldiretti – ci sono gli spumanti con un +19% in valore. Lo stesso il Prosecco, vino italiano più consumato al mondo, segna addirittura un +22%. Buona crescita anche per i grandi vini rossi e bianchi Docg e Doc, da Nord a Sud del Paese”. E anche la nostra Liguria, che può vantare ben 8 vini Doc e 4 Igt, non è certo estranea a questo illustre elenco.
“Al di fuori dell’UE – continua ancora la Coldiretti – gli Stati Uniti si confermano il principale mercato delle bottiglie italiane, seguiti da Gran Bretagna e Cina, mentre nel vecchio continente il vino italiano spopola sulle tavole tedesche e in Francia, dove gli acquisti di vino italiano nel 2022 sono cresciuti del +25%. Traino, in quest’ultimo caso, sono ancora una volta gli spumanti italiani che, con una crescita del 29%, anche oltralpe fanno concorrenza in casa al famoso Champagne”.
La Liguria tra Doc e Igt
“Un successo mondiale – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – reso possibile grazie alla strada della qualità intrapresa dalle bottiglie made in Italy, destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt. E alla base di questo successo c’è nientemeno che un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa. Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione, rimasta viva nel tempo e in grado di esprimere al meglio la realtà di ogni territorio”.
Si parla, nel complesso, di 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia. Il restante 30% concerne, infine, i vini da tavola. “E proprio la nostra Liguria – concludono Boeri e Rivarossa – può vantare ben 8 vini Doc e 4 Igt".